Capita, a volte, di sentirci
respingere una richiesta di finanziamento, qualunque ne sia l’importo, anche
assai esiguo, in quanto risulta a nostro carico un’iscrizione negativa alla
CRIF.
CRIF è una società indipendente
che si occupa, tra le altre cose, di tenere una banca dati relativa alla regolarità
dei pagamenti da parte di tutti i soggetti che hanno in corso, o hanno avuto,
rapporti di debito nei confronti delle banche e delle società finanziarie (i
c.d. intermediari finanziari).
Qualunque intermediario
finanziario a cui ci rivolgiamo per chiedere un prestito o il pagamento rateale
di un prodotto che vogliamo acquistare, prima di accogliere la nostra
richiesta, consulta la banca dati CRIF e, se risultano iscrizioni negative a
nostro carico, rifiuta di concederci il prestito.
Il più delle volte, apprendiamo
di essere stati inseriti nella “lista nera dei cattivi pagatori” solo al
momento in cui chiediamo un prestito, in quanto mai abbiamo ricevuto alcuna
comunicazione che ci avvertisse della nostra segnalazione negativa.
Vi raccontiamo l’esperienza di
una nostra associata.
La signora, per una serie di
disguidi legati alla disattenzione nel rispetto delle scadenze delle rate di un
prestito personale, aveva eseguito in ritardo il pagamento di alcuni bollettini
del suo finanziamento.
Successivamente, aveva deciso di
chiedere un prestito, ma tale richiesta era stata respinta, per via della
segnalazione negativa in CRIF. Lo stesso accadeva a distanza di qualche mese,
allorché la nostra associata aveva chiesto ad una banca la concessione di un
fido: anche tale richiesta veniva respinta per le medesime ragioni.
L’iscrizione alla CRIF, tuttavia,
era avvenuta nell’assoluta inconsapevolezza della diretta interessata, la quale
non aveva mai ricevuto alcuna preventiva comunicazione che la informasse di
quanto stava accadendo. Una comunicazione per nulla secondaria, considerando il
fatto che chi ha una segnalazione negativa alla CRIF non può acquistare a rate
neppure un telefono cellulare!
È bene sapere che le banche e le
società finanziarie non possono segnalarci alla CRIF se prima non ci avvertono,
mettendoci nelle condizioni di poter intervenire al fine di prevenire l’iscrizione
anche, ad esempio, segnalando eventuali errori relativi alla nostra posizione
personale.
Inutili si sono rivelati i
tentativi, da parte della nostra associata, di ottenere da parte della società
finanziaria la propria cancellazione dalla CRIF, sicché quest’ultima si vedeva
costretta ad interpellare l’Arbitro Bancario e Finanziario (per maggiori
informazioni, cliccate qui).
L’Arbitro, Collegio di Napoli, con
pronuncia del 15 settembre 2015, decideva accogliendo la richiesta della nostra
associata ed ordinava all’intermediario finanziario di “procurare la cancellazione dei dati illegittimamente trattati in SIC
(Sistema di informazioni creditizie, n.d.r.)”, condannandolo al pagamento delle
spese di procedura.
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