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martedì 7 luglio 2015

Abusiva attivazione del contratto di fornitura del servizio elettrico: il Gestore deve rimborsare tutte le bollette pagate e deve risarcire il danno morale



Con sentenza n. 762 del 26 maggio 2015, depositata in Cancelleria lo scorso 23 giugno, il Giudice di Pace di Reggio Calabria ha condannato il Gestore di energia elettrica ad un congruo risarcimento del danno, per aver attivato fraudolentemente un contratto di fornitura senza il consenso del cliente.
È quanto accaduto ad un’associata della sede reggina della Casa del Consumatore, che – come spesso accade – si è vista attivare un contratto di fornitura di energia elettrica da parte di una società che, tramite propri procacciatori di contratti porta a porta, aveva fraudolentemente carpito i dati personali della malcapitata, con la scusa di doverle sottoporre un semplice questionario.
Il Giudice di Pace reggino, in particolare, ha affermato che “nel caso di specie è stata limitata la libertà di autodeterminazione dell’istante, la quale […] si è trovata a corrispondere delle somme alla [OMISSIS] a titolo di corrispettivo per un servizio reso, né richiesto, né voluto […]. Quanto al danno non patrimoniale, è stato arrecato a parte attrice per aver compromesso la propria libertà di autodeterminazione contrattuale e utilizzato illegittimamente i dati personali, attraverso un sotterfugio, in base al quale è stata costretta a pagare importi non dovuti. In tal caso è stato leso un diritto inviolabile della persona, tutelato dalla Costituzione che, come tale va risarcito”.
In ragione di ciò, il Giudice di Pace di Reggio Calabria ha condannato il Gestore al rimborso di tutte le somme pagate per l’erogazione del servizio elettrico, a titolo di risarcimento del danno patrimoniale, nella misura di € 660,93, al risarcimento del danno morale (non patrimoniale), nella misura di € 1.000,00, oltre che al pagamento delle spese legali.


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