Capita spesso che, spostando il comò della nonna,
o frugando in un cassetto di vecchi ricordi, ci si imbatta
inaspettatamente anche in oggetti di valore di cui si ignorava l’esistenza.
Assai frequentemente il piccolo tesoro rinvenuto consiste in un buono postale
fruttifero, che – tramandato di generazione in generazione – nessuno ricordava
più di avere e, quindi, mai aveva riscosso.
Cosa fare al rinvenimento fortuito del buono postale?
Va, innanzitutto, verificata la scadenza del titolo
stesso. Frequentemente i buoni postali venivano e vengono rilasciati con
periodi di scadenza molto lunghi, anche di venti o trent’anni (salvo eventuali
possibili proroghe). È bene, dunque, verificare se il buono postale sia in
corso di validità, sia già scaduto o ancora debba spirare il termine di
scadenza.
Se il buono è
scaduto, è bene tenere presente che esso può essere regolarmente riscosso entro
dieci anni dal termine di scadenza.
Se, quindi, il buono postale in vostro possesso scadeva
nel dicembre del 2002, siete ancora in tempo a scambiarlo presso l’Ufficio
Postale entro dicembre 2012.
In questi casi occorre, innanzitutto, verificare chi
abbia il diritto di riscuotere il buono. Non è raro, infatti, che l’intestatario
del buono sia, nel frattempo, deceduto. In questo caso è necessario che la
richiesta di rimborso del buono stesso venga formulata da tutti gli eredi.
Ad esempio: se ci si trova in possesso di un buono
postale intestato al nonno, defunto, potranno e dovranno effettuare la
richiesta di rimborso i suoi eredi, ossia la nonna – eventualmente superstite –
e i suoi figli, che avranno diritto di
percepire le somme derivanti dalla riscossione nella misura prevista dal Codice
Civile in caso di concorso tra più eredi. Per comprovare la propria qualità di
eredi, è sufficiente produrre alle Poste una dichiarazione
sostitutiva di atto notorio (Poste Italiane s.p.a., in quanto
concessionaria di pubblico servizio, è obbligata a ricevere tale dichiarazione
sostitutiva, a norma del d.p.r. n. 445/2000).
Decorsi i dieci
anni dalla data di scadenza, purtroppo, il buono è prescritto, il che comporta
che il diritto di riscuoterne il capitale ed i frutti non può essere più validamente
azionato.
In passato, tuttavia, sembrava essersi aperto uno
spiraglio per ottenere il rimborso del buono postale fruttifero anche dopo lo
spirare del termine di prescrizione: l’art. 8 comma 2, del Decreto del Ministero del Tesoro, del
Bilancio e della Programmazione del 19 dicembre 2000 (G.U. n. 300 del 27
dicembre 2000) testualmente dispone che “La Cassa depositi e prestiti
ha facoltà di disporre, con apposita delibera del consiglio di amministrazione,
il rimborso dei crediti prescritti a favore dei titolari dei buoni fruttiferi
postali che ne facciano richiesta”.
Ad oggi, tuttavia, la strada che sembrava essere stata
tracciata in favore dei titolari ritardatari dei buoni postali non è
percorribile.
Nel 2003, in seguito
alla trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni, ad
essa è subentrato, per i rapporti ancora in corso (compresi i buoni postali
fruttiferi), il Ministero delle Finanze. Tale circostanza ha comportato che i
buoni postali fruttiferi vengono trasferiti al Ministero ed equiparati ai
titoli del debito pubblico (ad esempio BOT, BTP, CCT) ed assoggettati alla
relativa disciplina in tema di prescrizione, ossia quella del Codice Civile.
Il Ministero, ritenendo
che l’applicazione di discipline differenti in materia di prescrizione, tra
titoli di debito pubblico e buoni postali fruttiferi, determinerebbe una
disparità di trattamento per i titolari, ha definitivamente precluso la
possibilità di rimborso dei secondi dopo lo spirare del termine decennale dalla
scadenza da parte della Cassa depositi e prestiti.
Fate, quindi, attenzione,
nel momento in cui doveste rinvenire un buono postale fruttifero, a non perdere
tempo e non esitate ad attivarvi! Una semplice trascuratezza potrebbe
comportare che un ricco capitale si trasformi in una semplice pergamena
decorativa da incorniciare ed appendere, come ricordo di famiglia, sul
caminetto in salotto.
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